Donato Di Santo

Tra Italia e America Latina

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Il Responsabile editoriale è Donato Di Santo, il collaboratore di redazione è Gianandrea Rossi, ed il Direttore responsabile è Alfredo Somoza. Da maggio 2014 l'editore è IT-AL srl.
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ANNO 2017
ANNO 2016

GENNAIO - N° 79
Il Futuro (del Cile): una straordinaria iniziativa di innovazione promossa da Guido Girardi, guardando al Futuro del pianeta. E nel deserto di Atacama, Astaldi e Cimolai, selezionate per realizzare l’E-Elt, il più grande telescopio ottico al mondo. Si è ufficialmente aperta la stagione di caccia al Lula, in Brasile si inizia a fare i conti con gli effetti di inchieste a senso unico. Ma il mensalão tucano ancora dormicchia… Referendum o Assemblea costituente? …la pace comunque si avvicina e Banca mondiale ricorda che altri sei milioni di colombiani sono diventati classe media. Dodici degli Stati messicani al voto, quest’anno si scrive l’agenda del 2018: per chi vota El Chapo? In Venezuela si sfoltiscono i nipoti bolivariani: troppi e troppo ingombranti, corazones de zia (Cilia!). Intanto Aristobulo (antica conoscenza) vara il Consiglio dell’economia produttiva, mentre la liberazione di Leopoldo Lopez potrebbe complicare la vita a molti, e non solo nel chavismo. Evo, a Tiwanaku, impiega sei ore, a reti unificate, per spiegare quanto sia importante che al referendum gli si permetta di arrivare al 2025. E che ciò vale anche per Garcia Linera (sic!). Danilo verso la rielezione in Repubblica Dominicana, …e intanto Peggy viene in Italia… Montealegre contro la legge elettorale nicaraguense: avrà letto quella che si vuole approvare da noi? Sandra Torres occupa il Parlamento e AVEMILGUA inguaia Jimmy. Oltre a Lagos spunta anche il nome di José Miguel per battere Piñera (e Marcos?). Il petrolio fa il miracolo: allo stesso tavolo Sanguinetti, Battle, Lacalle e Mujica, ospiti di Tabaré. In El Salvador scomparso Flores: dollarizzò il paese (e ci prese gusto…). Dalla sua Miamimeth Martinelli inguaia quattro Ministri del ‘bel periodo d’oro’. Governo transitorio ad Haiti evita nuovo sangue: successo dell’iniziativa della "OSA di Luis Almagro”. Contro la corruzione entra in scena il MACCIH (siamo in Honduras). Mezzo miliardo al governo tico per le energie rinnovabili. In Perù avanza Guzman, ma non è ancora detto che Alan non riesca a dare l’ultima zampata (parliamo di giugno). Il turismo àncora di salvezza di Cuba (in attesa degli investimenti yankee). L’Avana, crocevia mondiale delle grandi religioni: e la povera santeria? Intravisto Obama alle manifestazioni contro el bloqueo. Ecuador-Chevron: L’Aja non risolve il contenzioso. Renzi in Argentina, batte Hollande in volata e riceve un ‘bel regalo’ da Macri: possibile che il Presidente di AdF –tal Carrai- abbia pranzato sullo yacht di tal Eurnekian… Congratulazioni a Enzo Amendola, nominato Sottosegretario di Stato agli Esteri, e a Mario Giro, promosso Vice Ministro per la Cooperazione allo sviluppo.

FEBBRAIO - N°80
Brasile: l’odio (verso le scimmie) e la vendetta (di classe). E a Congonhas un plotone lealista dell’aeronautica militare impedisce il sequestro di Lula. Scongiurata la rielezione, Garcia Linera ci resta male… Ed Evo si scopre latin lover seriale. Giorni cruciali in Colombia. Il "fedele” Peña Nieto fa la comunione: mai s’era visto un PRI così poco anticlericale. In Venezuela aumento vertiginoso della benzina: chi l’ha deciso? Il governo Maduro o quello Ramos? El Chapo chiede il visto per gli States. In Cile torna il MIR ma …niente paura. Raul Sendic incappa in ANCAP, senza laurea. Anche in El Salvador un processo per "la trattativa”. In Paraguay ancora discriminazioni, gli Ayoreo-Totobiegosode difendono la loro terra. Ultimi colpi di coda di Nadine Heredia. È Cuba il granaio di Miami. Macri pesca tra i peronisti ma si accorge che in Congresso non sarà una passeggiata. Haiti, ci prova Fritz. Porta socchiusa dell’OCSE al Costa Rica. Daniel litiga con l’ONU. Panama fuori dalla lista grigia. "Rafael Contigo Siempre” rimette le cose a posto in Ecuador. Assassinata in Honduras Berta Caceres, spenta la voce dei lenca.

MARZO - N°81
Tango e salsa per Obama: si aprono nuove danze emisferiche (che ne penseranno i candidati a succedergli?!). Perù, secondo turno a destra. Il 64% dei boliviani non crede ad Evo. L’Argentina si apre ai mercati, ed i buitres spiccano il volo. Violentissimo scontro politico in Brasile: e lo stato di diritto?...attende il pentimento di Odebrecht. Longueira se ne va, in un Cile distratto e arrabbiato. Corsa di ELN e FARC: la Colombia si sforza di guardare avanti. La stampella delle maras per ARENA. Congresso del partito unico PCC: il povero Diaz Canel si vedrà scippare la successione? (è in agguato Alejandro. Castro, of course!) Guatemala: Roxana pigliatutto. L’FMI abbandona il Nicaragua (e senza sbattere la porta, anzi!). Continua il braccio di ferro in Venezuela, …ma i due nipoti della "primera luchadora” cosa diavolo staranno raccontando negli Stati Uniti? Panama papers: Keiko, Macri, Cunha, …e il vizietto coinvolge anche Mario Vargas Llosa. Ci ha lasciato Giovanni Miglioli, amico nostro e dell’America Latina. Un abbraccio a Pia dall’Almanacco.

APRILE - N°82
Brasile: primo obiettivo raggiunto! Adesso: addosso a Lula… Inizia una telenovela che durerà 180 giorni, con il finale già scritto (autore …da scoprire). The New York Times: una banda di ladri caccia la Presidente Dilma Rousseff. Aristobulo sul piede di guerra… Analisi del DNA per Evo (e figlio?). Colombia: il nodo della smobilitazione dei guerriglieri. L’ombra dei 43 su Peña Nieto. Argentina: siamo al Macri contro Macri (ma in palio non c’è nessun Oscar) intanto, conclusa la luna di miele, l’eredità kirchnerista si fa sentire. Grattacapi ecologici per Daniel, ma la rielezione è assicurata. Lotte sociali in Paraguay. Bachelet riprende fiato e spinge le riforme. Tragedia in Ecuador: BID e CAF intervengono. Keiko e PPK si giocano il Perù. Haiti nel suo labirinto. A Santo Domingo Danilo in carrozza… Panama alle prese con i suoi papeles. In una cinquantina d’anni sette congressi… non male: è …unico! All’offensiva "latinoamericana” di Renzi, si aggiunge anche il Messico.

MAGGIO - N°83
PPK, con el apoyo de Veronika, le gana a Keiko… No, non è un golpe, …solo una cospirazione. Serra scatenato annuncia i dieci comandamenti (non gli par vero…!). Argentina: el estado del Estado. "Evo ingannato da Margherita: il bambino non c’è” (37a puntata). Moody’s scommette sulla pace in Colombia. Zapatero a "sinistra”, Felipe a "destra”: morsa a tenaglia spagnola per posizionarsi –apprescindere- nel Venezuela che verrà. E Tom Shannon appoggia il tentativo di dialogo dell’UNASUR a Caracas (ne parlavamo a Roma, alla Treccani, meno di un anno fa…). Danilo Medina comodamente al governo. Haiti …ad interim. Una ex Primera dama all’orizzonte in Messico. La coppia Otto- Roxana impazza nelle aule (di tribunale). Cile: animata discussione in casa PPD. L’eredità di Rafael Correa. Cuba: piano quindicennale (!) e conceptualizacion …de la propriedad privada. Panama tra papers e Canale. Tabaré si dedica alle tasse. Honduras al B2.

GIUGNO - N°84
Passo storico in Colombia (Uribe farà lo sgambetto?). Tom Shannon incontra Maduro, per dirgli che il tempo stringe. La caduta di Beltrones riapre i giochi, non solo nel PRI. In Brasile clima politico teso (e torbido), mentre Cunha si dimette: in cauda venenum. Piñera tesse la sua tela. Bolivia- Italia: 2 a 1 (nel CdS). Macri sale sull'omnibus; incassa la nomina del generale Perez Equino a capo della missione ONU per la pace in Colombia; ma sul Venezuela non la pensa come Malcorra. Nicaragua, Daniel in carrozza. A Puerto Varas prove di avvicinamento tra Alianza e Mercosur. Kuczynsky pensa al governo (e alla maggioranza in Parlamento). Guatemala, en su laberinto. Primi nomi per il dopo-Correa. Cuba, industria! Il Gran Canale c’è. Paraguay: le ombre di Curuguaty.

LUGLIO - N°85
Curuguaty: sentenza scandalosa. Rodrigo Maia tenta di ridare dignità alla Camera, mentre il Senato si prepara per la festa di fine agosto. De Vido fraudolento aggravato, e Stiuso canta, canta. Moncada scordato, Murillo eclissato, dissidente incarcerato. L’implosione venezuelana fa traballare Cuba, mentre a Caracas si giocano tante partite (su tanti tavoli…). Choquehuanca ad Iquique, ma senza preavviso. Cile: Isabel e Ricardo scaldano i motori. Uribe sbatte la porta in faccia a Santos. Ma quante ville ha la signora de Peña Nieto? Honduras s’aggrappa a Standard & Poor’s. "Rafael, contigo siempre” (siempre??!!). Haiti forse vota. Hay Nicaragua nicaraguitaaaaaa: la flor mas linda? Panama a gonfie vele con il Canale. PPK parla a destra e a sinistra. Ci ha lasciato Linda Bimbi, anima della Fondazione Internazionale Lelio Basso. Compagna di tante lotte per i diritti dei popoli: ci mancherai. L’Almanacco latinoamericano ricorda Linda e abbraccia la sua "grande famiglia”. (Un ricordo di Linda su www.donatodisanto.com).

AGOSTO - N°86
In Colombia si fa la storia: è pace. Ma Vargas Lleras storce il naso. Ed anche Gabino… Evo: mi avete detto ‘vai via’, ed io me ne vado (…a gennaio 2020). Santa Alleanza tra camionisti, contadini e metallurgici contro Macri. Uno spettro s’aggira per Brasilia: è Cunha, l’uomo-bomba. Intanto Aecio batte i pugni sul tavolo di Planalto: è il manuale Cencellão, bellezza! Tsunami-Trump travolge Peña Nieto: emerge l’astro di Meade Kuribreña. Podemos torna al governo in Venezuela (per quanti giorni?). Mauricio, nuovo corrispondente CNN da …Managua. Ma Silvia Carrera rappresenta i Ngäbe-Buglé? John Biden saluta i latinoamericani al XX Foro Inter Americano di dialogo della CAF. A Tegucigalpa Hernandez ci riprova. I separati in casa (Haiti e Repubblica Dominicana) tornano a parlarsi… La fame di Guillermo Fariñas. Tortura segreta in Cile. Rosario e Daniel: la strana coppia. Grosse Koalition PPK/Keiko alla peruviana. Rafael: "tengo famiglia” (o no?). Raul chiede petrolio a Mosca (per sostituire il crudo venezuelano) e la CAF sbarca a L’Avana.

SETTEMBRE - N°87
ARGENTINA: Primo Foro imprenditoriale, impegni per 45 miliardi di dollari di investimenti. Dopo 10 anni torna l’FMI. I sindacati verso l’unità e lo sciopero. BOLIVIA: Evo Morales a New York incontra Banca Mondiale, BID e CAF. BRASILE: Elezioni amministrative, in calo il PT, a San Paolo vola il PSDB di Doria e Alkmin. Prosegue l’inchiesta "Lava jato”, con nuovi arresti preventivi e nuove accuse all’ex Presidente Lula. CILE: Il rame scende da 3,5 a 2,2 dollari la libbra. L’economia cresce dell’1,7% ma nel bilancio 2017 il governo conferma le spese sociali (ad esempio per l’istruzione). Giudizio positivo da Moody’s COLOMBIA: Il paese si sveglia con la vittoria del no all’accordo di pace (con soli 52mila voti di scarto). Il Premio Nobel al Presidente Santos riapre i giochi e sembra offrire una nuova opportunità. COSTA RICA: Inaugurata la diga di Reventazon, la più grande centrale idroelettrica del Centro America. CUBA: A settembre dimezzati i casi di detenzione dei dissidenti. ECUADOR: Correa ha deciso: non si candida. Il candidato presidenziale di Alianza Pais sarà l’ex Vice Presidente, Lenin Moreno. EL SALVADOR: Sulla riforma delle pensioni tavolo di dialogo con tutti i partiti del paese. GUATEMALA: Familiari del Presidente Morales implicati in nuovi scandali di corruzione. HAITI: Il catastrofico uragano Matthew falcia un migliaio di vite. Sospese le elezioni presidenziali. HONDURAS: Lotta alla criminalità delle pandillas, attraverso creazione di occupazione giovanile e coordinamento con El Salvador e Guatemala. MESSICO: Nuova Costituzione per la capitale messicana. Due anni dalla tragedia dei 43 studenti "scomparsi” ad Ayotzinapa, Iguala. Televisa guarda verso il PAN. Scoperti giacimenti petroliferi nel Golfo del Messico. NICARAGUA: Negli ultimi sondaggi l’FSLN in testa con oltre il 60%: si vota il 6 novembre. PANAMA: Bene l’economia del paese: +4,9% nel primo semestre 2016. PARAGUAY: Mobilitazioni nel settore agrario e dialogo tra governo e CNI. PERU’: Pedro Pablo Kuczynski ottiene la delega dal Parlamento (90 giorni invece di 120) per legiferare in materia economica. REPUBBLICA DOMINICANA: Polemica politica per le nomine nella Junta Electoral. Nel bilancio preventivo un miliardo di dollari per spese sociali. URUGUAY: Migliorano i dati economici. Nuova fabbrica di cellulosa della UPM. VENEZUELA: Il paese si dibatte ancora sui termini del referendum revocatorio. Reazioni positive, del Presidente Maduro e del Coordinatore della MUD alla lettera del Papa. DINAMICHE REGIONALI: UE-Cuba: l’Alto Rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, chiede al Consiglio Europeo di approvare l’Accordo di associazione economica e dialogo politico con Cuba. Il Presidente del Giappone, quello dell’Iran e il Primo Ministro cinese, visitano Cuba. Stallo nel Mercosur. Cile presidente di turno della Alianza del Pacifico. Prosegue il dialogo USA-Cuba. Il Vice Presidente USA Biden si incontra con il Presidente brasiliano Temer a New York, e il Segretario al Tesoro statunitense va a Brasilia. La cinese "Tre gole” si aggiudica la costruzione della centrale idroelettrica di Cabezas in Bolivia.

OTTOBRE - N°88
ARGENTINA: Il Presidente Macri ricevuto da Papa Bergoglio. Tavolo di dialogo sociale per scongiurare lo sciopero generale. BOLIVIA: Il non raggiungimento del 4,5% di crescita impedisce il pagamento della "doppia tredicesima”. Repsol scopre nuovi giacimenti a Tarija. BRASILE: Al ballottaggio delle elezioni amministrative, si consolida la vittoria del PSDB. Approvata la legge 241 sul limite alla spesa pubblica. Lula ancora nel mirino dei giudici. CILE: Insuccesso elettorale di Nueva Mayoria nelle elezioni amministrative. Nuovo rimpasto di governo. COLOMBIA: Gurria, da Bogotà, accoglie il paese nell’OCSE. Il governo tratta a 360°: con Uribe, con l’ELN e con le FARC. COSTA RICA: Tentativo di istituire il Tavolo di concertazione nazionale. Nasce una nuova forza politica di sinistra: VAMOS. CUBA: Successo della Feria Internacional di L’Avana. Stretta sui paladares privati. ECUADOR: Partiti e candidati si preparano alle elezioni presidenziali del 19 febbraio 2017. EL SALVADOR: Dialogo governo-ARENA sui temi sociali. Arrestato l’ex Presidente Saca. GUATEMALA: Movimenti sociali ed indigeni rivendicano una nuova Costituzione. HAITI: Elezioni presidenziali: si tenta il 20 novembre. HONDURAS: Nuovo assassinio di un leader contadino: siamo a 150. Approvata la legge per la trasparenza nei finanziamenti ai partiti. MESSICO: L’EZLN irrompe nella vicenda elettorale. L’ex Governatore di Veracruz latitante e quelli di Chihuahua e Quintana Roo indagati. Tutti sospesi dal PRI. NICARAGUA: Il 6 novembre vittoria annunciata di Ortega e coniuge. Flebili voci di opposizione chiedono l’intervento dell’OSA. PARAGUAY: Il Partido Colorado cerca di attuare modifiche costituzionali per rieleggere Cartes. Buoni i conti economici. PERU’: In calo il tasso di popolarità del Presidente Kuczynski per un caso di corruzione che ha coinvolto un funzionario di governo. REPUBBLICA DOMINICANA: Buoni dati economici ma proteste per la composizione della nuova Junta Central Electoral. URUGUAY: Morto Jorge Battle. VENEZUELA: L’impegno diretto della Santa Sede permette l’avvio di un difficile dialogo. DINAMICHE REGIONALI: Dialogo USA-Cuba, le ultime mosse di Obama. Con Biden e Shannon la riunione dei Ministri degli Esteri del Triangulo Norte. Cumbre Iberoamericana sotto tono (però 600 imprenditori al Foro imprenditoriale). PPK critica il Venezuela, e si accorda con la Bolivia per il corridoio bi-oceanico. Incontro dei Ministri della Difesa delle Americhe. A Santo Domingo il Vertice ministeriale UE-CELAC. Shannon di nuovo da Maduro. Il Presidente di Panama in visita in Germania. Sul prossimo numero dell’Almanacco: le reazioni latinoamericane alla elezione di Donald Trump.

NOVEMBRE - N°89

DICEMBRE - N°90

ANNO 2015

GENNAIO - N°67
CELAC: grande palcoscenico cubano (e la polvere …sotto il tappeto). A gennaio la politica brasiliana ha un cognome italiano: Mercadante. 2014, anno-chiave per Peña Nieto: senza campagne elettorali può dedicarsi alle riforme, e riceve la visa dell’omonimo Letta. Sentenza de L’Aja, equilibrata: Piñera e Humala accettano. Pioggia di sussidi statali sui programmi assistenziali boliviani: è la campagna elettorale, baby. Accelerazione della crisi argentina. La pausa elettorale venezuelana potrebbe favorire il dialogo (ma la MUD scricchiola). Deciso: Santos si ricandida (senza l’accordo di pace). Mentre a Panama i lavori del Canale rimangono bloccati (per la gioia di Bechtel), avanza il Mariel e la ZEDM, con altri 290 milioni brasiliani, e Odebrecht scatenata. Il Portogallo scommette sull’America latina grazie alla CAF. Doppio turno a San Salvador e a San José (il comandante Leonel prepara la lista dei Ministri). Cuba-UE: in una "zona franca” (e i dissidenti sempre fuori). Pizzolato troverà il suo Tarso? Congratulazioni a Claudia Barattini, Alvaro Elizalde ed Heraldo Muñoz: nuovi Ministri di Bachelet.

FEBBRAIO - N°68
Il 15 marzo la marcia dei 40mila: San Paolo come Torino? Si avvicina la campagna elettorale e Anibal torna al lavoro. In Colombia accordo tra le parti sullo sminamento del territorio: è il passaggio storico. Hanno studiato i metodi di "mani pulite” ma evitano le parafrasi italiche: li definiscono direttamente delatori. In Cile il petardo del figlio non copre il frastuono terrificante della bomba UDI. A Cuba il CC PCC annuncia il VII Congresso: la svolta. L’Esperimento ecuadoriano. Urrusti si iscrive …al PN(F!). Giornalisti massacrati in Guatemala. In Messico un vigilante sulla moralità dei funzionari pubblici… Il presidente difende la polizia e l’esercito sandinisti: ha ragione (in questo caso). Potranno votare in guaranì (ma escludono Rosa Maria: impoverendo l’America latina). Terzo governo del Frente uruguayano. Venezuela, ho un brufolo sul naso: "è un tentativo di golpe” (come diceva quello? …la coazione a ripetere è …). Battisti: adesso basta!

MARZO - N°69
Alla Cumbre de Panamá …l’onda lunga del disgelo: todos somos americanos! Verso un finale Macri-Scioli? Superata la Ley del cobre: evento storico in Cile. La Soledad di Evo: una trentaquattrenne aymara si prende El Alto. Brasile, "questa volta” alle marce non seguirà il golpe: prove di dialogo con la protesta, mentre nasce il governo Levy-Temer. Messico, la comoda stampella PVEM per un PRI acciaccato ma non disperato. Grattacapi indigeni per Correa. Honduras, allievo prediletto dell’FMI. Corsa verso la pace con le FARC (…è sempre l’onda lunga, sono sempre i cambiamenti climatici tra Obama e Castro. Ma Raul!). Venezuela: il regime delle leyes habilitantes (…ma intanto a Panama, …in un corridoio, …casualmente…). Martinelli senza immunità: occhio a Lavitola! La strana coppia Alan-Keiko, fa ballare Ollanta. Tabaré inizia a fare …Tabaré. El Salvador alle prese con il reinserimento delle maras. Auguri Zé! (…c’è chi continua a coltivare il vizio di non accorciarsi la memoria).

APRILE - N°70
La semina di Francesco: un Castro in Vaticano (da fedele!). Cile, il rimpasto della Presidenta: fuori i giovani! Colombia: le FARC fanno un bel regalino ad Uribe… Le elezioni amministrative incrinano il MAS. Protagonismo e centralità di Michel Temer, nel governo Levy-Temer; e intanto il "petrolão” non scoraggia Shell (anzi!). In Honduras si alla rielezione: e Zelaya medita… Le PASO argentine potrebbero interessare anche l’Italia (cartolina per il PD). 7 giugno: le elezioni che preoccupano Peña Nieto. Maduro a Mosca, mentre il paese si ripiega su sé stesso, ma …"con Cilia en familia”. Correa a consulto in Vaticano. Cuba, su oltre 24mila canditati alle "elezioni” amministrative (tutti indicati dal partito unico), per la prima volta 2 (due!) indipendenti: c’è sempre una prima volta. Roxana cade addosso a Otto, e in piazza risuona il que se vayan todos. Hollande, primo Presidente europeo a L’Avana, e Mogherini costruisce il futuro tra UE e Cuba. In carcere un altro della banda Martinelli. Si consolida il Frente Amplio. Un Primer Ministro (il settimo!) dialogante in Perù. Argentina, Cuba e Venezuela da Putin per bilanciare il dialogo inter-emisferico.

MAGGIO - N°71
Il 12 giugno, a Milano, si apre la VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi. Affollamento di Presidenti ed ex: Pepe, Lula, Bachelet, Cristina, Evo, Santos, Peña Nieto, Hernandez… oltre ad una ventina di Ministri di tutti i paesi, la cifra più alta di sempre. Sarà forse servito l’aver proposto di anticipare la Conferenza legandola al Vertice UE-CELAC? La fuga di un ex "consigliere” di Humala provoca una crisi con rimpasto nel governo di Evo. Felipe: un indesiderato alla corte di Maduro(alla prese con un raffreddore scacciaBergoglio!). Ogni scusa è buona per tirare in ballo Zé, mentre il PT va alla resa dei conti congressuali, e Levy a Londra rassicura i mercati. Intanto Rousseff fa un viaggio molto particolare: in Messico (non c’entrail peyote, ma apre comunque ampie prospettive). Governo eguerriglia rafforzano le rispettive delegazioni negoziali, per cercare di fare fronte alla crisi colombiana. Sulla Plaza de Mayo festeggiati i 205 anni di kirchnerismo… cioè …hem… volevo dire… La stampella verde di gran moda in Messico. Francesco riceve Pepe e Cristina ("…ma non insieme, eh!”). Molto vecchio il nuovo Vice Presidente guatemalteco. Anche in Latinoamerica fifa per la FIFA. San Romero de America.

GIUGNO - N°72
Il 12 giugno, a Milano, si apre la VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi. Affollamento di Presidenti ed ex: Pepe, Lula, Bachelet, Cristina, Evo, Santos, Peña Nieto, Hernandez… oltre ad una ventina di Ministri di tutti i paesi, la cifra più alta di sempre. Sarà forse servito l’aver proposto di anticipare la Conferenza legandola al Vertice UE-CELAC? La fuga di un ex "consigliere” di Humala provoca una crisi con rimpasto nel governo di Evo. Felipe: un indesiderato alla corte di Maduro(alla prese con un raffreddore scacciaBergoglio!). Ogni scusa è buona per tirare in ballo Zé, mentre il PT va alla resa dei conti congressuali, e Levy a Londra rassicura i mercati. Intanto Rousseff fa un viaggio molto particolare: in Messico (non c’entrail peyote, ma apre comunque ampie prospettive). Governo eguerriglia rafforzano le rispettive delegazioni negoziali, per cercare di fare fronte alla crisi colombiana. Sulla Plaza de Mayo festeggiati i 205 anni di kirchnerismo… cioè …hem… volevo dire… La stampella verde di gran moda in Messico. Francesco riceve Pepe e Cristina ("…ma non insieme, eh!”). Molto vecchio il nuovo Vice Presidente guatemalteco. Anche in Latinoamerica fifa per la FIFA. San Romero de America.

LUGLIO - N°73
Il tunnel del Chapo erode l’effimera ripresa postlegislative di Peña Nieto. Gli industriali venezuelani si danno appuntamento da Henri Falcon, che offre ricette interessanti. In Bolivia va in scena l’estrattivismo aymara. Negoziati di pace colombiani: il miraggio di metà novembre. Prima il "Mensalão”, poi "Lava Jato”, ancora un tentativo di incastrare Lula. Un giudice mette il becco in Alto Calafate, provocando fastidio (e suscitando qualche preoccupazione). Dalla CAF 400milioni all’Ecuador per le rinnovabili. Humala annuncia che il Perù produce meno coca. Parlamentari cileni ai raggi X (della finanza). Avanti c’è posto: il Mercosud si allarga, …ma per fare che? Cuba: un ferragosto …diverso. Nuove nebbie (italicopadane) sul Canale di Panama. E Martinelli denuncia i giudici. Sanchez Cerén a L’Avana, …ma per ospedali. Il 6 settembrele presidenziali in Guatemala. Il TISA divide l’Uruguay, ma le infrastrutture lo uniscono. Medina ce l’ha fatta: si ricandida! Il Costa Rica bussa alla porta OCSE. Shannon in Honduras per il Triangulo Norte. Ci ha lasciati Juan Barattini, professore e comunista cileno, con radici italiane: un abbraccio a Marta e Claudia..

AGOSTO - N°74
La rivoluzione del Guatemala si affida a un Grillo? L’ONU tarpa le ali ai buitres. Kerry a L’Avana riapre "l’Ambasciata”, e Strauss-Khan fa il consigliere di Raul (uhm…). Evo Presidente eterno… Rousseff ai minimi storici e Levy sulla graticola. Accanimento contro Zé Dirceu. Grazie alla CIDH, non più "archiviati” gli scomparsi di Iguala. Grandi infrastrutture in Paraguay. Leopoldo Lopez condannato a 13 anni e 9 mesi di carcere, e Cilia Flores "scende in campo”: il popolo lo vuole. El Salvador: la pace delle maras. Vigilia elettorale in Argentina: Massa ago della bilancia. Inedite dinamiche parlamentari in Perù. Residenza temporanea dominicana. Colombia, la corsa verso l’accordo. Lotte indigene in Ecuador. Tabaré riserva mezzo miliardo alle opere sociali, ed esce dai negoziati TISA. Cile: l’ora dell’autocoscienza. Maduro e Santos parlano di frontiere. Renzi in Latinoamerica: Cuba, Colombia, Perù e Cile. A ottobre.

SETTEMBRE - N°75
Francesco fa stringere la mano a Santos e Timoscenko (al cospetto di Raul), incassa i dividendi religiosi, dribbla le damas, e fa un bel discorso ai giovani fuori la Cattedrale. Nel caos creativo brasiliano si prepara l’operazione "Marina 3.0”? Il 25 ottobre, comunque vada, finisce il kirchnerismo. In Guatemala: Sandra al ballottaggio. La via salvadoregna: tasse in cambio di sicurezza. Venezuela, parole grosse tra Almagro e Jaua, mentre dall’Avana, Alì Rodriguez… Evo: la Costituzione sono me. A Curitiba aperta ufficialmente la stagione della caccia al Lula. Sei mesi per la pace in Colombia. Dal Messico i primi estradati verso gli USA, mentre la Banca Centrale informa che le entrate delle rimesse degli emigranti hanno superato quelle dell’industria del turismo e quelle della vendita del petrolio: urge riflettere. Martinelli da gennaio scorso "all’estero”… Il PIL ecuadoriano crolla con il prezzo del greggio. Ombre cinesi in Nicaragua. Nadine, una Primera dama azzoppata. A fine ottobre Renzi latinoamericano: Cile, Perù, Colombia e Cuba.

OTTOBRE - N°76
Battesimo latinoamericano per il Presidente del Consiglio Renzi. L'Italia torna in America latina guardando al Pacifico, con il PdC in Cile, Perù e Colombia (e a Cuba!), ma anche all'Atlantico, con Gentiloni in Brasile. Terremoto in Provincia: bocciato Anibal Fernandez. Il 22 novembre l’Argentina (comunque) volta pagina. L’uragano Patricia spettina il Messico, ma si è rischiato molto. Il Guatemala del "que se vayan todos”, è in mano a Jimmy (e ai suoi amici). Haiti ha deciso di attendere Natale. La ricetta di Evo: spendere di più con 3 miliardi in meno. Tensione alle stelle in Venezuela e guerra delle cifre (speriamo rimanga tale… anche se Maduro dovrà tagliarsi i baffi). Brasile, perde quota l’aereo dell’impeachment… E irrompe Ciro! "Invasione” yankee a Cuba: a piccoli passi l’addio all’embargo. Se ne va il Ministro degli Interni, da 25 anni controllore dei dissidenti …ma le carceri rimangono piene. Anticipazione del cessate il fuoco o ripresa del conflitto: Colombia al bivio. In Cile (finalmente!) si parla di nuova Costituzione: l’attuale risale a un tal Pinochet. e discute con gli oppositori: finalmente un dibattito, e non comizi, orazioni, invettive… Von Hesse candidato a Presidente del Land Perù. Mate e bombilla al Consiglio di Sicurezza ONU. Le maquiladoras entusiasmano il Paraguay: sapranno di che Ennesima tegola giudiziaria su Martinelli. El Banco Continental imbarazza l’Honduras. Una CICIG salvadoregna? …non pare una cattiva idea…Ci ha lasciato Dina Forti, internazionalista.

NOVEMBRE - N°77
Argentina: l’insediamento di Macri con passaggio di consegne "alla Kirchner”… Venezuela: la gente era un po’ stanchina… Il PSUV tiene, ma la valanga dell'affluenza al voto fa la differenza. E adesso ...analisi del voto (lasciando a casa le pistole). Evo Morales vale 7 miliardi di dollari di investimenti. In Colombia si fa sul serio, Santos si gioca tutto (e Timoleon pure!). Le prossime, interessanti, audizioni dei soldati del 27° battaglione messicano… Ad Atacama il gigante Magallanes: 25 metri di diametro. Cunha, per salvarsi, scatena l’impeachment. E c’è scontro nel governo sulle ricette di Levy. A Cuba spiagge piene, e carceri pure. L’Ecuador orfano di Correa, ma Gabriela scalda i motori… Militari salvadoregni intoccabili. In Guatemala governo di persone capaci. Sconfitta dei gruppi armati paraguayani. L’Honduras si dibatte nell’impunità. Martinelli, da Miami, guarda i suoi problemi. Contadini risarciti a Huancavelica. Bene l’economia dominicana, anche grazie agli apolidi. Tabaré lancia il "dialogo social”.

ANNO 2014

GENNAIO - N° 55
CELAC: grande palcoscenico cubano (e la polvere …sotto il tappeto). A gennaio la politica brasiliana ha un cognome italiano: Mercadante. 2014, anno-chiave per Peña Nieto: senza campagne elettorali può dedicarsi alle riforme, e riceve la visa dell’omonimo Letta. Sentenza de L’Aja, equilibrata: Piñera e Humala accettano. Pioggia di sussidi statali sui programmi assistenziali boliviani: è la campagna elettorale, baby. Accelerazione della crisi argentina. La pausa elettorale venezuelana potrebbe favorire il dialogo (ma la MUD scricchiola). Deciso: Santos si ricandida (senza l’accordo di pace). Mentre a Panama i lavori del Canale rimangono bloccati (per la gioia di Bechtel), avanza il Mariel e la ZEDM, con altri 290 milioni brasiliani, e Odebrecht scatenata. Il Portogallo scommette sull’America latina grazie alla CAF. Doppio turno a San Salvador e a San José (il comandante Leonel prepara la lista dei Ministri). Cuba-UE: in una "zona franca” (e i dissidenti sempre fuori). Pizzolato troverà il suo Tarso? Congratulazioni a Claudia Barattini, Alvaro Elizalde ed Heraldo Muñoz: nuovi Ministri di Bachelet.

FEBBRAIO - N° 56

Dramma Venezuela: oltre le piazze, grandi manovre negli schieramenti (di governo e di opposizione). E, complice un lungo carnevale, riparte il dialogo con gli USA. Dopo vent’anni di NAFTA, Peña Nieto rilancia. Batterie made in Bolivia, al litio. Dilma inaugura stadi di calcio (e si vede – per la terza volta in un anno- con Francesco). El Chapo pizzicato tra i turisti: protestano i beneficiari del narco-welfare. Come si dice inflazione in argentino? L’INDEC (finalmente!) lo spiega. E Kichillof omaggia Repsol. L’Alleanza per il Pacifico accelera, il Mercosud promette. Vogliono la morte della Union patriotica: attentato contro Aida Vella Esquivel (come vent’anni fa…). Tra qualche scossone, parte il - secondo- governo Bachelet. Le mani su Yaciretà. Una dozzina d’anni dopo Payá, ci riprova Kalule. Grane amministrative per Correa. I lavori riprendono, la figuraccia resta (parliamo del Canale). Quinto Primo Ministro in Perù, …in attesa della Dama. In dieci anni la povertà dal 39 al 12%: è l’Uruguay di Tabaré e Pepe. Il NAFTA ha vent’anni, e non li dimostra. Congratulazioni speciali per la nuova Ministro degli Esteri, Federica Mogherini (e un grande in bocca al lupo!).

MARZO - N° 57

Venezuela: nella crisi irrompe Francesco. E Maduro "prova”a fare il Presidente della Repubblica (anche perché la guerra civile, oltre che pericolosa, è molto faticosa). Tensioni sociali in Argentina, linciaggi e devastazioni. Record storico boliviano: due miliardi di dollari di investimenti diretti dall’estero. Dopo il "mensalão”il "blocão”: per Dilma potrebbe essere più pericoloso quest’ultimo… Scricchiolii nel governo Correa. Mentre il neonato governo Cornejo è (già) in difficoltà, si fa strada il ritorno di Alan: il solito Perù. Sorpresa tica: Guillermo Solis Presidente con il 78%. A Cuba la nuova legge per gli investimenti esteri (anche dei gusanos!), mentreil prigionieroGross fa lo scioperodella fame. Leonel governa un paese diviso in due e, saggiamente, chiede che El Salvador entri nella Alianza Pacifico (suo unico oceano). L’IFT agita i sonni di Carlos Slim. Arias e la moglie di Martinelli, "tallonati”da Navarro. Santos perde il Senato, Petro perde Bogotà, e Lucho Garzon si prepara al dialogo di pace. Protagonismo francese: Hollande in Messico e Fabius a Cuba. Prima il terremoto al nord, poi l’incendio di Valparaiso: solidarietà al Cile e alla Presidente Bachelet.

APRILE - N° 58

Venezuela: nella crisi irrompe Francesco. E Maduro "prova”a fare il Presidente della Repubblica (anche perché la guerra civile, oltre che pericolosa, è molto faticosa). Tensioni sociali in Argentina, linciaggi e devastazioni. Record storico boliviano: due miliardi di dollari di investimenti diretti dall’estero. Dopo il "mensalão”il "blocão”: per Dilma potrebbe essere più pericoloso quest’ultimo… Scricchiolii nel governo Correa. Mentre il neonato governo Cornejo è (già) in difficoltà, si fa strada il ritorno di Alan: il solito Perù. Sorpresa tica: Guillermo Solis Presidente con il 78%. A Cuba la nuova legge per gli investimenti esteri (anche dei gusanos!), mentreil prigionieroGross fa lo scioperodella fame. Leonel governa un paese diviso in due e, saggiamente, chiede che El Salvador entri nella Alianza Pacifico (suo unico oceano). L’IFT agita i sonni di Carlos Slim. Arias e la moglie di Martinelli, "tallonati”da Navarro. Santos perde il Senato, Petro perde Bogotà, e Lucho Garzon si prepara al dialogo di pace. Protagonismo francese: Hollande in Messico e Fabius a Cuba. Prima il terremoto al nord, poi l’incendio di Valparaiso: solidarietà al Cile e alla Presidente Bachelet.
 

MAGGIO - N°59
È iniziato il mondiale: nonostante tutto…e sopra tutto. Colombia: Juan Manuel Santos! "Per costruire la pace ci vuole più coraggio che per fare la uerra". Boudou indagato per corruzione, e Cristina torna in Cattedrale: ci sarà un nesso? SuperBolivia: il PIL a +5%. Petrobras terreno di scontro elettorale. Venezuela, vincono le mogli. Rinasce Raul Sendic, ma è l’Uruguay del futuro. Messico: grandi programmi per le infrastrutture. Correa ha un problemino: i Sindaci. Michelle Bachelet, Presidenta delle riforme. Cala la domanda cinese in Perù. Daniel scopre che oltre a Obando ci sono anche i Vescovi. Un milione i bambini guatemaltechi sfruttati. L’ultimo viaggio di Martinelli (no, non dove pensate). Restituite le terre sottratte dai tedeschi agli Sawhoyamaxa. Al via il governo 100% FMLN. Mentre Obama riflette sul da farsi (che novità!) …il Presidente della Camera di Commercio degli USA visita ZDEM e… Occupato il Parlamento honduregno, ma non è golpe. Rinaturalizzati i figli degli haitiani nati in Repubblica Dominicana: la passione per le marche da bollo. Ministero per il Pensamiento Nacional: se ne sentiva proprio il bisogno…!
 

GIUGNO - N°60
E’ finito il Mondiale, nonostante tutto… Un tal Griesa (che ad 84 anni suonati non lascia il posto ai giovani), amico di un tal Singer (specialista in legalissime estorsioni), in assenza di regole internazionali condivise (una volta –poeticamente- la chiamavano "governance”), ha deciso che l’avvoltoio si merita oltre il 1000% di interessi, prima di tutti gli altri, e al diavolo tutti gli altri! Parte l’Unasur 1 (addestrerà i militari). Cancellato Hidro Aysen: scelta saggia (come colei che l’ha presa). La tegola Boudou fa male. Giordani attacca Maduro, tutti attaccano tutti, e intanto inizia il "processo” a Leopoldo Lopez. Colombia, nuove speranze per la pace. Zé Dirceu in semi libertà: una buona notizia. Puerto y Zona Especial del Mariel: vengano siori, vengano! Correa …indefinito. Putin e Xi in lungo e in largo per l’America latina. Funes non trova posto al Parlacen, Martinelli sì: no hay derecho! Messico, con le riforme di Peña Nieto, …Slim ha un problemino. L’HKND (che non è l’NKVD!), realizza Grandi Canali dalle parti di Solentiname. Varela inizia a contare i cocci del predecessore (in diretta streaming da Napoli). Humala: il rimpasto mensile. Gli Incas entrano all’UNESCO, con i 23 mila km. del Qhapaq Ñan.
 

LUGLIO - N°61
Vultures newyorkesi e buitres porteños si aggirano come avvoltoi su Vaca Muerta (mentre Axel si prepara alle elezioni). Gita latinoamericana per Xi e Putin (la seconda in un anno): ottimi risultati, abbiamo una banca! E Mosca rioccupa i vecchi uffici con vista, a L’Avana (con vista …sul nemico). Si salvano Dilma e, forse, Maria das Graças ma ci va di mezzo Gabrielli. Grandi manovre nella DC cilena: Michelle, non star serena. I ticos arricciano il naso sul Gran Canal. Santos 2: forse è il momento della pace. Grandi manovre tra FMLN e GANA. L’Honduras dei bambini-migranti "sveglia” Obama. Messico: Slim e Azcarraga uniti nella lotta. SIN atlantico in Paraguay. Humala: tanti governi, tanto onore! Il Venezuela, invece che a Cottarelli, per tagliare i costi si affida ad un cubano che fu assistente del ‘Che’…
 

AGOSTO - N°62
Estela Carlotto ritrova il nipote: missione compiuta (un fiore per Laura). Evo veleggia sicuro verso la rielezione. Dilma non molto. Lula scende in campo, Aecio riflette e Marina inciampa negli evangelici. Bachelet accelera sulle riforme e, puntuale, scoppia la bomba. Exit strategy alla colombiana: la volta buona? Ecuador: da B a B+. Figli d’arte crescono (in Uruguay). Stallo nei cieli argentini, mentre i sindacati affilano le armi, l’unità nazonale si sgretola e Cristina risale nei sondaggi. La talpa: Paulo Roberto Costa, per voi su Veja. Dal post-Chavez al post-Giordani: aumentiamo il prezzo della benzina, anzi no. Embargo a Cuba: …svegliate Obama! El Salvador: i 100 giorni del Comandante Leonel. Enrique Peña Nieto si dimentica dell’Italia …peccato non chiamarsi Matteo. Il Perù "solo” a +4% di PIL: fa bene cambiare un governo al mese… Congratulazioni al nuovo Segretario Generale UNASUR, Ernesto Samper. Federica Mogherini, dopo il viaggio in Cile e Colombia, nominata Alto Rappresentante per la PESC: congratulazioni Federica, e …in bocca al lupo!
 

SETTEMBRE - N°63
Giornali, tv, sondaggi ce l’hanno messa tutta ma …niente da fare, l’elettorato brasiliano (quello in carne ed ossa) torna allo schema abituale: duello politico all’ombra dei due Grandi Vecchi. E Marina fa il salto della quaglia. Evo: cronaca di una vittoria annunciata (e molto ben costruita). Figli d’arte crescono anche in Argentina ma, con calma: prima regaliamoci una "pausa Macri” per prendere fiato… Fabrega sbatte la porta del Banco Central, e subito la riapre La Campora. Vargas Llosa cacciato da Santo Domingo: ma non è per la Fiesta del Chivo! FARC e Clan Usuga: prove pensando al futuro? Cuba, dopo 14 anni sostituito il Ministro dell’Economia… Anche Correa ha il suo "articolo 18”! Trasformismo in salsa salvadoregna: Crispi e Depretis preoccupati… Feroce massacro di studenti ad Iguala: i guerreros unidos si prendono la polizia locale. Panama: 100 giorni senza Martinelli. I Sawhoyamaxa vincono nuovamente. Finisce l’esperienza di Susana Villaran: peccato. Vigilia elettorale in Uruguay, in attesa del secondo turno. Fare cassa in Venezuela, vendendo pezzi di PDVSA.
 

OTTOBRE - N°64
"È il momento di unirci per costruire ponti”: è la Odebrecht? No, Dilma Rousseff, dopo la vittoria con il 51,6%. Regalo post-elettorale dall’Agenzia Fitch: rating boliviano a BBB-. ArSat: un satellite contro i buitres. Gabino e Timoscenko pronti al gran salto. Tragedia di Iguala e caduta del prezzo del petrolio: fifa azteca per EPN*. Ucciso il deputato chavista Robert Serra, e Maduro mette in guardia da un invasione yankee …di petrolio. Cile: guerra di classe sull’istruzione. Il ZDEM cubano va in Fiera. L’elezione ecuadoriana "indefinita” fa storcere il naso. Alianza para el Pacifico e MERCOSUR: prove di avvicinamento sotto la regia di Michelle. Altro giornalista assassinato dalla narco-politica in Paraguay: Pablo Medina. La Repubblica Dominicana condannata dalla Corte Interamericana per i Diritti Umani per le discriminazioni anti-haitiane. Un grande Pepe nelle elezioni uruguayane. Amazon in Costa Rica. FMI-Honduras: è sbocciato l’amore. 600 minori salvadoregni detenuti negli USA. Il Nicaragua invaso dai cinesi. Verso il traguardo i lavori del Canale (di Panama). Pizzolato libero, come Battisti (e se i trattati di estradizione …si applicassero?). * Come ha scritto Enrique Krauze: de la solucion de fondo a esta alarmante debilidad del Estado de derecho depende –sin exagerar- la viabilidad de la democracia mexicana.(El Pais,10 novembre 2014).
 

NOVEMBRE - N°65
Qualcuno parla di empeachment, ma Aecio è debole, dopo la sconfitta a Minas, e Alkmin è forte, dopo l’ennesima vittoria a São Paulo, quindi: Dilmastai(veramente)serena. Levy Ministro da Fazenda: e non è del KGB. Il Jefe de la Unidad Presidenta, presenta Daniel Scioli in America latina. Il 29 marzo, dopo Tiwanacu, test elettorale amministrativo per Evo. Un generale colombiano in libera uscita rilancia il negoziato a L’Avana. Costa Rica perpetuamente neutrale. Il petrolio preoccupa (molto) Maduro. Cile: Bachelet davanti al rimpasto. Chevron, Shell e Total fanno rotta su Vaca muerta. Correa vuole un sindacato. Hambre zero in Guatemala (ma siamo a cifre da prefisso telefonico). Honduras, il Presidente in marcia per la pace. La bufera "dei 43” continua a sconvolgere il Messico. Scioperi contro il Gran Canal …mentre si stanno chiudendo i lavori di ampliamento del Canal. Lagarde balla sull’altipiano. I dominicani giudicano i loro ultimi governi. Due giorni dopo Tabaré presenta il governo, in attesa del primo marzo. All’ecuatore si posiziona l’Unasur, ma il dialogo è tra Mercosur e Alianza, a Santiago. Mentre a Veracruz, si vedono in famiglia… Le lacrime di Dilma: 1.300 pagine di Verità, contro la dittatura per la democrazia. Ci ha lasciati Alberto Breccia, un eccellente Ambasciatore, un fine intellettuale e politico, compagno di lotte e di governo di Pepe Mujica, … un amico.
 

DICEMBRE - N°66
Cuba - Stati Uniti: "Todos somos Americanos”. Nuovi capi delle Forze armate in Bolivia. E i Weenhayek costretti a sloggiare dopo 500 anni. Governo extra large per Dilma, pensando alle Olimpiadi. A Planalto tanti Presidenti e il Vice di Obama, ma nessun governante europeo (rinunciare al cenone per un BRIC? Giammai!). Da Rhode Island notizie fastidiose. Unilaterale ed indefinito: le FARC fanno sul serio (come sempre). Domanda: si può avviare la costruzione di un canale interoceanico senza studi di impatto ambientale? Neppure alla Sala ovale Peña Nieto si libera dell’ombra di Iguala. La solitudine asiatica di Maduro. In Argentina parte la lunga campagna elettorale, tra veleni peronisti e incidenti domestici della Presidenta. Martinelli braccato: pare voglia rifugiarsi a Napoli. Primo vertice Cina-CELAC: miliardi di dollari sull’America Latina. L’amico di Nadine e Ollanta fuggito in Bolivia. Topolansky Sindaco? Riconosciuto dalla Chiesa il martirio di Monsignor Oscar Arnulfo Romero.

ANNO 2013

GENNAIO - N° 43
Buona notizia dal Guatemala: Rios Montt finalmente processato per genocidio (pianificò e attuò lo sterminio di 200mila indigeni e contadini). Il dito indice dell’FMI levato contro l’Argentina. Rivoluzione mediatica a Cuba: oltre alla tv di Stato, ora anche Telesur (una vera abbuffata). Il 17 febbraio l’Ecuador vota (per Correa). Al Pacto messicano si aggiungono i verdi. Il governo del Paraguay, cacciato dall’UNASUR, per controllare le elezioni invita gli osservatori …dell’UNASUR. Ollanta, bene; Nadine, meglio; …mentre tutta la destra unita si accanisce contro Susana Villaran. Spine PDVSA per Maduro… Cile: mapuches sul piede di guerra, mentre Bachelet sale. Colombia: negoziare la pace facendo la guerra (e Uribe affonda il coltello). Evo: nacionalizar…con juicio. Tabaré si rafforza in Uruguay. Grandi e piccoli partiti si (ri)posizionano in Brasile, …e intanto Marina Silva… Il PRD dominicano espelle "papà” Hipolito: ottima notizia. Vanda Pignato, Primera dama e Ministra di inclusione sociale, inaugura la terza casa delle donne salvadoreñe. Raul Castro Presidente dell’America Latina e Caraibi (ma solo per un anno). Sospiro di sollievo per Marco Aurelio: MAG, …tienes todavia mucho que hacer por aqui!

FEBBRAIO - N° 44

Il Presidente Chavez entra nella storia. Comunque. E forse re Juan Carlos di Borbone si pente di quel "porque no te callas?!”. Il senso di Evo per le nazionalizzazioni. Ecuador: dallo Stato borghese allo Stato popolare… Elba Esther Gordillo in carcere: la rivoluzione messicana. Sempre in cima ai sondaggi la primera dama, Nadine Heredia. I buoni dati economici cileni fanno litigare i due precandidati, di destra. Una delegazione di parlamentari colombiani a L’Avana rilancia le trattative di pace con una proposta …interessante. Il PT festeggia i 10 anni di governo, con Dilma, Lula e …Zé! Cuba: è il momento di Miguel Diaz-Canel (o no?). Nuova coppia (presidenziale) argentina? …ma non con Scioli. Cristina: "non cambierò la Costituzione, state tranquilli”. Paraguay al voto, comunque c’è un Lino. Il salvadoregno Saca vuol tornare, alla Presidenza. Nove milioni di dollari per il Machu Picchu antartico. Un miliardo e 300 milioni di dollari per l’Atacama Large Millimeter Array. Argentina: a processo i militari criminali del Plan Condor. Haiti: a processo Baby Doc. Non è mai troppo tardi. L’Argentina, regala al mondo il piemontese Francesco (Beppe Grillo ha ancora dubbi sullo ius soli?).

MARZO - N° 45

Carolina Tohà accoglie, a Santiago, Michelle Bachelet: inizia la corsa. Messico-Italia, aumenta l’interscambio. Da El Alto a La Paz in teleferica: una – utile - grande opera. Susana Villaran vince a Lima e si rafforza in Perù: buona notizia. Mentre la Campora conquista terreno, la Presidenta rilancia la reforma del Poder judicial. A L’Avana si è conclusa la VII ronda negoziale per la pace in Colombia, con un milione di persone in piazza a Bogotà. Correa riparte, …con grandi aspirazioni regionali. Cooperative cubane crescono. L’uccellino chavista di Maduro cinguetta su twitter,…fino a quando? Si è aperta la "caccia aLula”: sotto assedio mediatico-giudiziario l’uomo che ha cambiato il Brasile. Il candidato colorado rimpiange gli anni di Stroessner: "c’era ordine e progresso”. Le insolenze rioplatensi di Pepe riportano le lancette ai giorni aspri del check-point Gualeguaychú. Otto vuole cavarsela con pacchi-dono alimentari. Honduras paese violento.

APRILE - N° 46

In Venezuela, eletto Presidente il …figlio di Chavez. Paraguay colorado. Pacto por el México salvato in extremis? Choquehuanca caccia gli USA. Controffensiva di Zé Dirceu su Barbosa (mentre gli indigeni occupano il Parlamento a Brasilia). Marcia della pace: dopo le FARC, l’ELN. In Ecuador dal petrolio alle miniere. L’Avana nelle mani di Odebrecht. Daniel Scioli: "simpatico, …ma kirchnerista”. Perù, sempre in crescita. Risolti problemi giudiziari in Guatemala: grazie all’assenza di Ingroia? Pepe e Cristina in viaggio sul Tango 1: quasi una luna di miele. Cile: Golborne affonda nelle Isole Vergini. LauraChinchilla punta sull’OCSE; Daniel Ortega sul Canal interoceanico: eccellente! Due lutti. Ci hanno lasciato: in Italia, Ludovico Incisa di Camerana; in Perù, Javier Diez Canseco (ricordi e testimonianze su entrambi in: www.donatodisanto.com).

MAGGIO - N° 47

Ronde de La Campora nei supermercati argentini (a difesa della decada … "ganada"). Terzo mandato per Evo: tanti nemici, tanto onore! Luiz Roberto Barroso conquista il Senato: si riaccendono speranze di giustizia sul mensalão (peccato la difesa di Battisti). Una volta EPL era Ejercito Popular de Liberación, adesso è Empresa de Planejamento e Logistica: non male! Nervosismo presidenziale: e Lula scalda i motori. Costa Rica: maschilisti contro Laura. Nei sondaggi, "canto del cigno di Piñera. Joe Biden, Evo Morales e Nicolás Maduro plaudono all’accordo: buon viatico per la trattativa con le FARC. Guillermo Fariñas critica il governo: e può farlo da Miami e senza 70 giorni di sciopero della fame. L’oro dell’Ecuador nelle mani di Gabriela (29 anni). Leonel González va forte in El Salvador mentre Funes, a Roma, ringrazia Francesco per Oscar Arnulfo Romero. Cancellata la sentenza su Rios Montt: è lo Stato di diritto, bellezza (?). MEL, cacciato dalla porta, rientra – con Xiomara –dalla finestra. E così dicasi di Fernando Lugo. Il Messico alle prese con la riforma politica. Daniel punta sul Canale. Martinelli copia la Boccassini. Presenzialismo e loquacità di Alan: gatta ci cova. Pepe da Francesco (sorseggiando un mate dalla bombilla di Cristina…). Battaglia di twitter tra Nicolás ed Henrique: meglio così. Spine con Santos, ma con Kerry rose e fiori.

GIUGNO - N° 48

L’indecente umiliazione europea di Evo Morales non fa bene al dialogo Euro-Latinoamericano, e neppure a quello inter-atlantico, e neppure a quello Europa-USA (… e neppure al buon senso). Cristina, Dilma e Michelle: tre donne in lotta. La Kirchner annuncia: "nel 2015 voglio fare il Giudice”. Paso livre colpisce la Rousseff, che brandisce il plebiscito. Michelle Bachelet, con il 73% alle primarie, è la candidata del centrosinistra. Wang Jing, proprietario della HK Nicaragua Canal Development Investment Co., naviga sul Rio San Juan con 40 miliardi di dollari. … E Lula continua a scaldare i motori. Raul Castro licenzia la storia e Gianni Pittella premia Giullermo Fariñas. Piedad Cordoba leader post- FARC? … Intanto Santos, entra nella NATO e va a lezione da Pepe. Neppure Obama e Xi salvano il soldato Laura. In Messico: il Pacto favorisce investimenti in infrastrutture, ferrovie, PMI e (almeno ci prova) riforma energetica. Governo di larghe intese in Paraguay? … Lugo ci pensa. A Panama scarseggia il cemento. Fujimori resta in carcere. Danilo Medina in luna di miele con l’FMI. Recupero ferroviario, tra le (giuste) priorità dell’Uruguay. Venezuela: Ramirez difende la "sua" PDVSA.

LUGLIO - N° 49

Un aymara a Vienna: tra scuse europee ed omissioni andine.Cade un tabù: ilPacto por el México "tocca” il totem PEMEX. Marcelo Ebrard fonda il Movimiento progresista. Donna (Ammiraglio enonchavista), Ministro della Difesa in Venezuela. Dopo le proteste, Papa Francesco: le piazze (e le spiagge!), restano piene. E il PMDB alza la posta. Cile: partita fra donne. Tra pochi giorni le primarie argentine. Cuba esporta zucchero - con sorpresina - alla Corea del Nord (via Panama). Pace in Colombia: si dialoga anche con l’ELN? Paraguay: partita a scacchi regionale. Keiko in testa nei sondaggi, ma la volpe Alan ha ripreso – astutamente - a correre, pensando al 2015. L’Uruguay di Mujica all’avanguardia di una battaglia giusta e di civiltà. Il 15 agosto si insedia il Presidente del Paese Guaranì "normalizzato". Il Canale interoceanico ... del sol levante..

AGOSTO-SETTEMBRE - N° 50-51

Apprensione degli argentini per Cristina. Mentre Massa avanza rapidamente, Daniel Scioli, …pianin pianino… Sui bond e Griesa cala la zampata di Kicillof. Pinto come Battisti: non estraditabile. Brasile: Marina senza Rede. E anche Tim non si sente molto bene… Elezioni presidenziali cilene: comunque vada sarà donna. Il Paraguay rientra nell’Unasur (tra poco nel Mercosur). Imponenti manifestazioni in Colombia: Angelino mediatore con i leader contadini. Il futuro di Cuba passa dal Mariel. Si apre la corsa elettorale in El Salvador, senza esclusione di colpi. Bye bye ITT-Yasuní: adesso il gioco si fa duro (con Chevron). Xiomara al primo posto in Honduras. Messico: PEMEX al centro dello scontro (torna sulla scena il vecchio Cuauhtémoc). Il Perù, primo produttore di foglia di coca. Uruguay: Biden, Soros, Rockefeller e anche Otto, al fianco di Pepe. Tensione alle stelle in Venezuela, Maduro sotto attacco (interno). Daniel, alunno perfetto dell’FMI. È morto Oscar Espinosa Chepe: con lui se ne va una mente lucida e libera del popolo cubano.

OTTOBRE - N° 52

Dopo CUC e CUP si torna al peso (cubano). Argentina: primo terremoto elettorale. Evo contro i cocaleros del Chapare. Grandi manovre in Brasile dopo l’annuncio dell’accordo tra Eduardo e Marina: Dilma teme e Aecio trema (ma, soprattutto, Michel Temer …trama). Offensiva diplomatica venezuelana: riprendono le relazioni con Paraguay. Accordo: le FARC entrano nella vita democratica (la vita democratica entra nelle FARC?). Riforma fiscale in Messico, ma PEMEX attende… Istituita, in Venezuela, la Felicità Suprema (almeno quella del Vice Ministro con relativa delega). Vertice Iberoamericano tra pochi intimi ("ci vediamo da Martinelli a Piazza Navona”). Alleanza Dilma-Angela, due Presidenti intercettate: la prima cancella la visita ad Obama. Ennesimo Primo Ministro in Perù, e Correa spopola alla Sorbona. Daniel per l’elezione eterna. Scontro Mario Vargas Llosa/Repubblica Dominicana. Brasile, 25 anni dopo i militari: tutti insieme i quattro ex Presidenti post dittatura. Si saranno rivolti la parola? Lula fa campagna in Honduras ...per Xiomara. Su Battisti cala la ferrea mano del regime brasiliano: gli viene persino impedito di tenere una lezione all’Università, e dichiara: "ma in Italia, ai miei colleghi viene permesso anche di fare cinema! Chiedo subito asilo politico a Roma”.

NOVEMBRE - N° 53

Leghisti a Santo Domingo. Kicillof e Capitanich prendono il potere (mentre si scatena uno strano cordobazo). Dilma risale, ma Lula si scalda a bordo campo. Anche l’ELN vuole un posto a tavola (e Santos scioglie le riserve, si ricandida e va da Obama). Fervore immobiliare a Cuba (e nella zona franca del Mariel). Piñera, distratto, "fa il Presidente” (pensando al 2018!). Traballa il Pacto por el México, mentre il Presidente riceve il leader txotzil Patishtàn, dopo 13 anni di ingiusto carcere. Maduro regge in Venezuela ma l’opposizione conquista molte città. In Perù si riaffaccia lo spettro di Montesinos. L’FMLN (forse) raddoppia. Febbre imprenditoriale in Ecuador (ma il governo scioglie Pacha Mama). Il Mercosur si riprende il Paraguay mentre l’Honduras volta le spalle a Petrocaribe. Battaglia legale in Guatemala su Rios Montt. Nicaragua: canale pigliatutto. Il tristemente noto TSF (l’Italia ne sa qualcosa!), ha servito -con dovizia di particolari- lo spettacolo richiesto a gran voce dalle tv. La mia, personale, solidarietà a Zé Dirceu e José Genoino. Torna la Union Patriotica: piccolo risarcimento storico (vedi su www.donatodisanto.com).

DICEMBRE - N° 54

CEPAL: nel 2014 l’America latina crescerà del 3,2%. Bolivia: Tupac Katari sulla Grande Muraglia. Argentina: il silenzio di Cristina. Il rimpasto lo faranno …ma in Brasile. Nervosa attesa in Cile per il verdetto de L’Aja (mentre MB scrive la lista dei Ministri). A Bogotà mobilitazione pro-Petro. Rivoluzione cubana nel programma quinquennale. Riforma energetica in Messico: l’Italia in pellegrinaggio alla Virgen de Guadalupe. Maduro apre il dialogo con i Sindaci dell’opposizione. Nadine: da Primera dama a capo partito. El Salvador e Costa Rica: due elezioni presidenziali appaiate. Daniel la spunta: elezione perpetua. A Panama si scopre che il Canale costa di più... I piranha assaltano Santa Fe (ma non sono kirchneristi): è per via del caldo. Gli zapatisti –guidati dal loro sub- assaltarono San Cristobal de las Casas: era il 1° gennaio di vent’anni fa… (e non era per via del caldo).  
ANNO 2012

GENNAIO - N° 31
Hugo Moyano alla guerra della Casa Rosada. In Cile UDI e RN ai ferri corti. A La Paz ricompare, Ministro della Presidenza, Juan Ramon Quintana. Kassab Grande Cerimoniere paulista, e Dilma che più perde pezzi e più aumenta i consensi: al primo anno di mandato ha superato sia FHC che Lula. Infrastrutture d'opere pubbliche, in Colombia... Clima elettorale in salsa messicana ma, dal 2006, quarantasettemila morti ammazzati. Ecuador: il Grande Fratello! "Chiamatemi i banchieri, compriamo una banca!”: non è l’intercettazione di Consorte, ma solo Aló Presidente. Cuba, muore un altro dissidente in sciopero della fame mentre la Rousseff perfeziona il bulgaro con Bruno Rodriguez): ognuno si faccia i diritti umani suoi! Efrain Rios Montt arrestato e processato per genocidio delle popolazioni Maya: momento storico per Rosalina Tuyuc e la sua gente. Las Malvinas son … mercosureñas!

FEBBRAIO - N° 32

Serra si accontenta di San Paolo; Kassab maestro nel gioco delle tre carte; Marina attacca Dilma sui temi ambientali. Morales torna alla carica, brandendo Odebrecht contro gli indigeni. Aysén insorge (ma contro l’isolamento) e Piñera perde consensi. Le privatizzazioni selvagge di Menem falciano 51 vite alla Estacion Once. Ecuador …finisce a tarallucci e vino. Si dimette il Procuratore generale, Vivianne Morales, nella Colombia dei veleni. Il Messico scalda i motori delle presidenziali. Abel Prieto, dopo 15 anni da Ministro… Mauricio Funes sempre più "centrale” in El Salvador. Si riparla della metropolitana di Lima: brrr! Arranca una (vera) campagna elettorale in Venezuela, con apprensione per la salute del Presidente. Otto Pérez Molina: sorpresa! Lavitola e …il capo. Cuba esclusa dalla Cumbre de las Américas: che senso ha?!

MARZO - N° 33

Palazzo dei Normanni: la Cappella Palatina attrae la Rousseff. Marce indigene nel TIPNIS della Bolivia. Marce patagoniche nella regione di Aysén in Cile. Marce dei minatori di frodo in Perù. Marce anti-miniere in Ecuador. In Colombia le FARC rilasciano gli ultimi 10 militari sequestrati. La campagna elettorale messicana entra nel vivo. Terza operazione chirurgica, a Cuba, per il Presidente Chavez: inaugurato il governo di "andata e ritorno”. Argentina: occultare i buchi energetici e strutturali a suon di (minacciate) nazionalizzazioni? 1998: Juan Pablo II-Castro / 2012: Benedicto XVICastro / …2026? Honduras: la moglie. Uruguay: BBB!!! Haiti: deciso – a Santiago - l’avvio della riduzione di Minustah. Lula (finalmente visitato anche da FHC), ha sconfitto il cancro e torna all’attività politica: qualcuno trema. Noi gli esprimiamo gioia e sollievo. Lutto per i Diritti umani: è morto, a Buenos Aires, Eduardo Luis Duhalde.

APRILE - N° 34

Scricchiolii De Vido-Kicillof: La Campora alla prova della YPF. Il poliziotto cattivo argentino e quello buono boliviano? E intanto a Vaca Muerta… Finalmente: (un) Brizola al Governo! …Ma sul tavolo di Dilma la patata bollente è il Codice forestale. Si muove il Cile di Piñera: riforma tributaria e riforma dell’educazione. A Cuba, dopo il Papa, riprende il tran tran quotidiano, degli arresti. Le responsabilità della repressione dei Sarayaku. Grattacapi per Funes: si dimette Dada. E si perdono pure le elezioni… Una legge per difendere i difensori dei diritti umani in Messico: ci volevano le elezioni. El dorado in Perù. Scontro istituzionale paraguayano. Accordo fiscale Argentina-Uruguay: addio Svizzera. Si vota in Repubblica Dominicana. E Capriles, in assenza di confronti tra candidati, si dedica a conoscere il suo Venezuela. Rumori di golpe ad Haiti. Martinelli a colazione, insieme a cornetto, arepa e cappuccino, chiede quotidiani italiani. Per stare aggiornato sul proprio paese.

MAGGIO - N° 35

Daniel Scioli rompe (gli indugi). La Campora dilaga a macchia d’olio. Un boliviano chiede rifugio politico in Brasile, pur non chiamandosi Battisti. Nelson Jobim tesse una tela lulista, guardando al futuro. Il veto forestale di Dilma inaugura Rio+20. Luna di miele transfrontaliera tra Santos e Chavez. Codelco fa la pace con i britannici. Si è spento Monsignor Quesada Turuño, protagonista degli accordi di pace in Guatemala. Pur non cacciata, Repsol se ne va da Cuba. Big bang messicano: cosa troveremo nel taco? Humala in picchiata. L’ALBA, spalleggiata da un permaloso Brasile, azzanna il meglio dell’OEA: la CIDH. Chissà perché… Venezuela: scadono i termini per la presentazione delle candidature presidenziali. È scomparso Carlos Fuentes, messicano del mondo.

GIUGNO - N° 36

Destituito Fernando Lugo. Chavez reagisce con l’embargo petrolifero contro Asuncion, …ed entra nel Mercosur. Alternanza in Messico: ritocca al PRI. La "foto di El Tigre” crea tensioni in Argentina: Scioli sulla graticola. Evo, Ambasciatore mondiale della quinoa. L’effetto Carlinho squassa le alleanze in Brasile: PT e PSB si vanno pericolosamente allontanando… In Cile RN prova l’ebbrezza di giocare in proprio. Si avvia la partita Chavez/Capriles (Maduro pronto in panchina, nei momenti liberi dalle riunioni con i vertici militari guaranì). E, sempre in Venezuela, uno "strano” porto iraniano sul Golfo del Messico… Legge di riforma politica in Colombia. "Papà Hypolito” fa volare gli stracci nel PRD dominicano. Wen Jiabao alla conquista dell’America latina. Festeggiato a Tiwanaku il capodanno andino: sono 5520 e …portati bene! Vittoria della Giustizia: in Argentina le nonne fanno storia.

LUGLIO - N° 37

Nasce la quinta area economica del mondo: il Mercosud (con Venezuela). Da El Alto a La Paz,e ritorno, in teleferica: buona notizia per chi vive a 4.200 m. slm. Il processo del "mensalão”: qualche giudice del STF ha tentato di riscrivere la storia politica del Brasile attuale, in vista delle appetitose elezioni amministrative di ottobre. In Cile la destra si ricompatta e il centrosinistra no: Marco Henriquez da volentieri il proprio contributo. Prime difficoltà vere per Juan Manuel Santos. E torna in campo, da mediatore, Angelino (in buona salute). "Agenda Moyano” sul tavolo di Cristina. Mentre Videla scarica sui morti (non desaparecidos): "ci assistette il Nunzio apostolico Pio Laghi”. Cuba: tra strani incidenti stradali e nuove tasse… Riavvicinamento PAN-PRI: il coperchio sulla protesta. Chavez, grande inventore di insulti elettorali… Il primo anno di governo di Humala Tasso festeggiato con il varo di un nuovo governo: meno militari e più diritti umani. Tegola Pluna per Mujica (e Astori), mentre l’Uruguay accelera sulla legalizzazione della cannabis per uso personale. El Salvador: la guerra per non fare i supplenti… Antonio Ingroia in Guatemala.

AGOSTO - N° 38

Peña Nieto è Presidente (eletto) e AMLO fonda un nuovo partito. Piñera male nei sondaggi, vanza Bachelet, ma ritorna la politica: con la riforma tributaria. Referendum indigeno in Bolivia, ed Evo fa visita alla Confindustria. Mensalão: il "que se vayan todos” brasiliano. E Russomanno scava… Apocalittico incendio alla raffineria di Paraguanà, mentre Chavez e Capriles sono testa a testa (tranne che nella quantità di ore di trasmissione tv a reti unificate). Timochenko-show a L’Avana: ma "le chiavi” sono in mano alla partnership USA/ Brasile. Firme false in Ecuador (…provincia lombarda?). Selettivi incidenti stradali e nuove tasse in CUC: è Cuba. In Argentina riappare il corralito, di infausta memoria, …ed il mercato nero. Funes risolve la crisi istituzionale salvadoregna. Cambiamento strutturale per l’uguaglianza: lo dice la CEPAL. Italia-America latina: è in rete www.donatodisanto.com

SETTEMBRE - N° 39

Scontro internazionale tra Cristine: volano fendenti e colpi bassi tra FMI e Argentina. Rivince Chavez, ma questa volta ha votato l’81% dei venezuelani (non il 50), e Capriles, con il suo 45%, porta a casa 6 milioni di voti… Peña Nieto dilaga in America latina, e in Europa (bypassando lItalia). Cala la produzione di foglia di coca in Bolivia. Testa a testa Serra-Haddad a San Paolo. Lentezze e ritardi nella actualizacion del sistema economico cubano. La Lega Araba a Lima. Il 17 ottobre a Oslo si parla di pace e Colombia. Fantasmi del passato in Guatemala. Il vizietto delle sentenze politiche: ancora lui, il STF. E, dopo Battisti, …Dirceu.

OTTOBRE - N° 40

Brasile/Mensalão: condanne durissime (al limite della vendetta politica). Dopo i risultati delle elezioni amministrative, in Brasile pace armata tra PT e PSB. Manifestazioni e cortei contro Kirchner. La Campora per il modello nazionalpopolare (e Scioli scalda i motori). Evo si rafforza in Bolivia. Avanza lentamente, a Cuba, il negoziato del secolo …ma è sulla Colombia. Carolina Tohà (e Michelle Bachelet): due donne nel futuro del Cile? Verso il voto in Ecuador, con problemi indigeni. Prova amministrativa per l’opposizione venezuelana, mentre si rafforza Maduro. Tempesta politica dentro ARENA, e Leonel Gonzalez si candida alla presidenza. Pemex al centro dell’agenda messicana. Ava Ñe’e Rerekuá Pave: in Paraguay l’Accademia della lingua guaranì. Hillary lancia una ciambella ad Humala (indeciso su Fujimori). L’Uruguay dei diritti civili: depenalizza l’aborto (secondo paese latinoamericano dopo Cuba), legalizza e regolamenta l’uso della mariuana.

NOVEMBRE - N° 41

Il Venezuela si stringe attorno al sogno di Chavez. In Bolivia …due milioni di boliviani in più. Carolina Sindaco di Santiago, mentre il Cile attende Michelle. Proteste e cacerolazos antikirchneristi (e Daniel Scioli coquetea con Cristina). Brasile: la vendetta politica dei poteri forti, dopo Dirceu si dirige su Lula. Verrà anche il momento di Dilma? Prosegue la trattativa a L’Avana tra Colombia e FARC (ma Santos perde miglia marine a favore di Daniel). Cuba: adesso ci pensa la baronessa. Rafael Correa, dopo Assange, al Assad? Saca sgomita in El Salvador. Xiomara, primera dama. Nadine, primera candidata? Paraguay, senador Lugo. Storico Pacto nel México di Peña Nieto. Previsioni 2012 CEPAL: continua la crescita latinoamericana + 3,1% (mentre la crescita mondiale è a +2,2%)… Buone feste a tutti dall’Almanacco latinoamericano.

DICEMBRE - N° 42

Chavez si reinsedia in Venezuela e il TSJ ne giustifica l’assenza. Messico: torna il PRI e, puntuale come un orologio, torna il Sub. Evo, stretto tra corruzione e acullicu. Ombre ed incertezze sul negoziato con le FARC. Il Nord-Est brasiliano reclama quote di potere, pensando al 2018. Cristina riceve la Fregata Libertad. Si è conclusa l’ "azione penale 470”: adesso l’obiettivo è Lula. In Cile il governo affonda negli scandali e sale la tensione con i mapuche. Cuba alla guida della CELAC.

 

ANNO 2011

GENNAIO - N° 19
Il 31 gennaio a Buenos Aires incontro tra due Presidenti: Cristina e Dilma. Guidano due paesi del G20. Magallanes: Golborne placa gli scontri alla fine del mondo. Santos vuole portare la sua Colombia nell’OCSE. In previsione del Congresso del partito unico, si riapre il dialogo USA-Cuba. Correa, un fratello di troppo. Guatemala amaro per Colom. Calo nei sondaggi per Calderon, Morales, Piñera e Martinelli. In Perù rimonta Toledo. Il PCU agita il Frente Amplio, mentre si progetta la più grande cartiera del mondo. In Venezuela interrogazioni, dibattiti, mozioni… anche scontri: ha riaperto il Parlamento. L’Almanacco è al terzo anno: auguri!

FEBBRAIO - N° 20
Obama in America Latina: troppo poco-troppo tardi? Governo Dilma, impercettibilmente … si cambia. Prima Cacho Caselli, poi Simoni, poi …: si
sgrana il -peggior- rosario italo-latinoamericano (Horacio Verbitsky ne scrive il 27 febbraio su Pagina 12 e Capezzone, prudentemente, si dimette). Colombia e Venezuela, insieme all’UNASUR: picccolo miracolo di Rafa e MAG. Perù, incognita sullo sfidante di Toledo. Tregua dis(armata) sul Rio San Juan. Cuba verso il Congresso dei licenziamenti. Intellettuali piqueteros provano a zittire Mario Vargas Llosa, difeso da CFK. Dialogo politico a 360° in El Salvador. Piñera passa da Roma, Podlech esce da Rebibbia: casualità? Il "quarto obiettivo” di Alvaro Garcia Linera. PAN e PRD verso la santa alleanza anti-PRI. Fusione tra la cilena LAN e la brasiliana TAM: nasce LaTam, undicesima compagnia aerea mondiale. Alla luce, nel nord del Perù grazie a Ruth Shady Solis, la civiltà Caral, la più antica.

MARZO - N° 21
Martelly Presidente di Haiti (ma due ingombranti ex ritornano alla terra del voodoo). Richiesta sindacale di salario minimo a 1.200 dollari, in Bolivia. Sconfitti i sondaggi in Perù: ballottaggio Humala/Keiko (all’APRA quattro deputati). Oltre settecento mezzi d’informazione messicani gridano "no más sangre” e tanta gente, il 20 marzo, alle piramidi del sole e della luna, cerca nuova energia. Colombia: assassinato il dirigente contadino Bernardo Rios; avviata la restituzione di due milioni e mezzo di ettari agli sfollati, se ne occupa Angelino Garzon. Si armano le milizie popolari in Venezuela. Moyano incombe sull’ottobre argentino. Grandi rivolgimenti nelle forze di opposizione brasiliane. Il 16 aprile: il PC cubano a Congresso. Premio UNESCO alle "abuelas”: meritato. Un Presidente degli USA, a San Salvador, si inchina e prega sulla tomba di Monsignor Oscar Arnulfo Romero: è un giorno storico.

APRILE - N° 22
1° maggio frizzante in tutta l’America latina. Keiko-Humala: testa a testa in Perù. La COB chiede le dimissioni di Garcia Linera. Lotta all’inflazione in Brasile, e non solo. Divorzio alla …guatemalteca (l’amore vince sempre). Moyano pensa al nuovo governo… Crisi al Comune di Bogotà (…e nel Polo). Salto generazionale a Cuba. Referendum amaro per Correa. America latina: donne Presidenti e mogli …in carriera. Accordo Obama- Calderon sulla sicurezza. E cinque! … i Ministri dimissionari dal governo Piñera. Le mani della Cina sul continente. Accordo Chavez-Santos-Lobo per reintegrare l’Honduras nell’OSA (ma Zelaya resiste). Addio a Ernesto Sabato.

MAGGIO - N° 23
Perù, occhi puntati su Ollanta Humala. Casa Civil: esce Antonio Palocci, entra Gleisi Hoffman. Prove di crisi (superata) per Dilma. Cristina Kirchner
Roma: incontri ai massimi livelli. Cinquantasei nuovi giudici per Evo. In Colombia la "Ley de victimas”: altro passo nella direzione giusta. Tanti nuovi paladares a Cuba. El Salvador e Guatemala: Chepe diablo y el peleòn. FMI, la scalata del messicano Castrens. Rimpasto di governo in Venezuela. Dolorosa notizia per gli elettori argentini: il Sen. Esteban Juan Caselli si è dimesso da responsabile PdL per gli Italiani all’estero. Fernando Henrique Cardoso, Carlos Fuentes, Cesar Gaviria, Mario Varags Llosa ed Ernesto Zedillo, insieme all’ex Segretario dell’ONU Kofi Annan e ad altri "saggi”, l’hanno finalmente detto: la lotta contro la droga è fallita ed è necessaria una legalizzazione delle droghe leggere. Il Presidente Santos ha accolto il documento.

GIUGNO - N° 24
Hugo Chávez "inizia” il rientro: obiettivo, riconquistare il Venezuela. A L’Avana saltano i Ministri, a Santiago botte ai dissidenti. Humala: inizia con Dilma e finisce con Hillary. La Bolivia gestisce l’anno internazionale della quinua, pensando all’Expo 2015. Jorge Volpi, Addetto culturale a Roma. Anzi no. 21 giugno, capodanno aymara, "willna kuti” a Tiwanacu: inizia l’anno 5.519. Brasile, il governo delle donne. Amado Boudou raccoglie i frutti di una crescita al 9%. Javier Sicilia, un grido di dolore per la vita. Congratulazioni dell’Almanacco a José Graziano da Silva.

LUGLIO - N° 25
Ferragosto elettorale in Argentina. Primarie. Lotta al narcotraffico in Bolivia. Continui cambiamenti nel governo Dilma: esce Jobim, torna Amorim. Cile: scende il Presidente e sale la giovane leader studentesca, comunista. Santos sbanca in Colombia, anche i verdi in maggioranza. Perseguiti in El Salvador i massacratori dei padri gesuiti (il famigerato Atlacatl), e in Guatemala quelli di centinaia di contadini (i terroristi kaibiles). Haiti, un Presidente senza governo. Enrique Peña Neto assapora l’investitura presidenziale priista. Rosario Murillo concelebra la messa di don Daniel. La cocciutaggine di Sandra spiana la strada a Otto. Noriega prepara le valige. Vertice UNASUR attorno a Humala Tasso. Chavez si cura a Cuba.

AGOSTO - N° 26
Strage in Messico: la violenza spazza anche Nuevo León. Cristina, tranquilla, verso un tranquillo ottobre. Ovazione per Dirceu al Congresso PT: chi deve intendere intenda. Luna di miele per Ollanta Humala Tasso. Camila e i suoi compagni entrano alla Moneda. Indios/yankee in Bolivia. Un trentanovenne alla Difesa della Colombia. Fidel Castro compie 85 anni e Hugo Chavez (geniale e onnipresente) "impugna” la chemioterapia. In Paraguay da Filizzola a Filizzola. Il cappio ondeggia in Guatemala…

SETTEMBRE - N° 27
In Argentina si vota per eleggere il leader della opposizione. Problemi indigeni per Evo. In Brasile un nuovo Ministro, quello "per le elezioni”: è Lula. La Colombia veleggia oltre il 5% di crescita economica. Piñera al 22% del consenso. Il mondo è proprio cambiato: a Cuba abolito il Ministero dello Zucchero. Riconciliazione in Honduras. Carovana della pace, in Messico, con il poeta Javier Sicilia: contro la violenza. In Nicaragua, Daniel Ortega, gracias a Dios! Accordi strategici Brasile-Perù. Mujica si affida al dialogo politico. Il Venezuela riconsegna alla Colombia due ricercati delle FARC. Europa e Brasile sempre più vicini, a dispetto dello stallo (storico) sul Mercosud.

OTTOBRE - N° 28
Luiz Inacio Lula da Silva colpito da tumore: solidarietà e auguri dall’Almanacco latinoamericano. Dalle urne argentine: Cristina ed Hermes. Continua senza sosta la morìa di Ministri a Brasilia. Scontri in Cile. Evo cede (e si solleva il Chapare). Indici di chavidad in Venezuela. Rosario benedice Daniel. Il Guatemala in mano ad Otto (ma senza maggioranza parlamentare). Un ex guerrigliero del M19 Sindaco di Bogotà. A Cuba massimo dieci anni per le cariche di partito: sarà uno scherzo? Prima difficoltà per Ollanta Humala Tasso. Crisi dei Vertici Iberoamericani: diserta oltre la metà dei Presidenti latinoamericani. Un Mausoleo per Nestor: nasce il kirchnerismo.

NOVEMBRE - N° 29
Moyano sul piede di guerra in Argentina (intanto Cristina ha costituito il "suo” governo). Socialismo indigeno, ricetta anticrisi del Vice Presidente boliviano. Governo Dilma: esce Carlos Lupi, Ministro del Lavoro (il settimo). Colombia veleggia verso il traguardo di quarta economia latinoamericana. Comprarsi un’auto, …a Cuba. AMLO vince le primarie ed Ebrard scommette sul futuro. A Caracas Chavez ritrova smalto con il CELAC. L’Almanacco latinoamericano ringrazia l’on. prof. Vincenzo Scotti per quanto fatto da Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri con delega per i paesi dell’America latina. L’Almanacco Latino Americano ricorda Saverio Tutino, scomparso il 28 novembre: giornalista e scrittore, dagli anni ’60 è stato tra i più attenti e lucidi cronisti e studiosi della realtà di Cuba e dell’America Latina.

DICEMBRE - N° 30
In Cile si cambia la storia: dittatura? Pinochet? Macché, …un semplice regime militare! Momenti difficili per Cristina Kirchner: operata inutilmente (solidarietà dall’Almanacco). Brasile: …a privataria tucana. Guai per Camilo Restrepo in Colombia. Lavitola complica la vita a Martinelli (e non solo). Il governo Rajoy "riscopre” l’America latina e corre ai ripari (dopo il "flop iberoamericano”di Asuncion): insediato un Segretario di Stato ad hoc. Cuba, piano piano. Ahmadinejad imperversa in America latina, ma con Dilma niente Brasile. Rimpasto nel governo di Ollanta Humala. Torna Alò Presidente. Dall’Almanacco latinoamericano: auguri di buon lavoro alla dottoressa Marta Dassù, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, con delega anche per i paesi dell’America latina.

SPECIALE V CONFERENZA ITALIA-AMERICA LATINA 2011
Questo numero dell’Almanacco è uno "speciale”, interamente dedicato alla V Conferenza Italia-America latina, e alle iniziative che, in prossimità di questo importante evento, realizza il CeSPI/CEIAL. In particolare pubblichiamo in prima pagina una riflessione del coordinatore del CeSPI/CEIAL, sul primo anno di vita di questo organismo e sulle prospettive future. Buona lettura.

ANNO 2010
GENNAIO - N° 7
Nuovi governi al debutto, in attesa dell’ottobre (brasiliano): Laura Chinchilla Presidenta del paese senza esercito; Piñera guarda a Sarkozy (mentre l’85% dei cileni approva l’uscente Michelle Bachelet); Mujica, stabilità e sinistra; Tiwanaku: "Jallala Tata Evo”, con forte quota rosa; In Honduras mesto commiato di Zelaya, Gorilletti indisposto si fa curare all’Ospedale militare, e Lobo invoca l’unità nazionale. Redrado licenziato a Buenos Aires mentre in Europa Shapiro cerca alleati. Milazzismo alla messicana, nel paese scosso dalla violenza. In Paraguay missione tigre, mentre a Cuba si taglia la libreta. Lula, sempre sopra l’80% del consenso, si appresta a costruire la terza centrale idroelettrica del mondo. Ma, su tutto, si posa la polvere e il dolore della tragedia haitiana, che influirà sul futuro latinoamericano: un árbol para Haití.

FEBBRAIO - N° 8
Pepe e Dilma, parole-chiavi: stabilità, continuità. Argentina, si è aperta la campagna elettorale presidenziale, cerca in: www.caselli2011.com
Bordaberry (finalmente) al suo posto. Malvinas? Yes, we can! Orrori a Ciudad Juarez. VeneCuba? chissà… Sebastian Piñera entra nel Palazzo de La Moneda: fu distrutto, ma non dal terremoto (Falabella agli Esteri). Evo-Patzi, lite in famiglia. Aziende italiane battono bandiera panamense (ma Il Panino blocca – anche – la trasferta brasiliana di Finmeccanica). Lula inaugura con Marchionne. Uribe controcorrente, niente legge ad personam: chapeau! UNASUR: Haiti, nuovo banco di prova. Lobo conferma il Generale golpista e Zelaya si dedica al petrolio. Playa del Carmen, lite fra caballeros. E all’ottantacinquesimo giorno: Cuba libre! Viva Zapata!

MARZO - N° 9
Il calabrese Serra alla conquista del Brasile (tallonato da Dilma). Novità per i possessori di "tango bond”, …a patto che tolgano la delega a Stock. UruPaBol, né sport né uccello: cos’è? In Bolivia si è aperta la caccia, …agli ex Presidenti. Piñera si insedia tra le scosse. Colombia, debutta il PIN: nuovo "para”partito. Panama, di Martinelli, entra nella CAF: e l’Italia? Putin e Lukashenko bolivariani. UNASUR: Pepe sdogana Nestor. Con Laura governo di donne, ma non è la Repubblica Dominicana di miss Ada. Mauricio Funes (popolare come Lula), indica i carnefici di Monsignor Romero. Ciudad Juarez, epicentro del terremoto narcos. Per "El Obispo” tornano i fantasmi di Croazia ed Ecuador (Operación Panamá). Arturo Valenzuela, commesso viaggiatore di Obama. Cuba libre! Que viva Fariñas!

APRILE - N° 10
Dall’odiato FMI arriva, inatteso ma apprezzato, un bel certificato di "sana e robusta costituzione” per l’economia latinoamericana. Altalena Serra/Dilma, ma le elezioni sono ancora lontane. Da Buenos Aires ultima offerta per i tango-bond: le banche gioiscono. Evo da il fatto loro ai maricones (solo a quelli europei): Cochabamba o Pontida? Da Atacama e da Teotihuacan si scrutano altri mondi. I colombiani pensano a Mockus. A Tegucigalpa Commissione internazionale della Verità sul golpe (e sul pre-golpe, e sul post-golpe). In Perù scivolata dell’eterno Del Castillo. L’Aja fa riparlare Uruguay e Argentina (ed elegge il Segretario generale del Sudamerica). Cuba: licenziamenti di impiegati pubblici (e Ministri). Que viva Fariñas!

MAGGIO - N° 11
Il mondo capovolto: il Brasile che presta soldi al FMI e Grecia. Riecco Alfonsin, ma non è Raul. Stock vuole cacciare l’Argentina dal G20: fermento all’ABI, silenzio sul Rio de la Plata, interrogazioni a Montecitorio (ma sarebbero meglio si interrogassero), Tafazzi impazza. Riduzione dell’età pensionabile in Bolivia, altro che austerità. Flopp Mockus. Vertice a L’Avana tra Raul Castro e il Cardinale: e le damas de blanco riprendono a marciare. Castresana lascia: brutta, brutta notizia. Obama e Calderòn contro l’Arizona. Daniel (Ortega) torna alle origini, ma quali? Keiko sulle orme del babbo. Cristina-Pepe, vertice sul ponte. In Venezuela "Campaña admirable”... e feroce. Ad Haiti, dopo il terremoto, Lavalas... Cumbre de Madrid: triste, solitaria y final? Que viva Fariñas!

GIUGNO - N° 12
Dilma veleggia verso Planalto, con l’entusiastico appoggio del neo-lulista Silvio (Serra, che non è l’ultimo arrivato, mastica amaro e medita …).
Taiana, con garbo, sbatte la porta. Colombia: un Vice Presidente interessante. Garcia Linera: "il governo non permetterà che indigeni discriminino altri indigeni” (Carlos Fuentes ha scritto parole fondamentali sul mestizaje: verranno lette? Si preferirà Toni Negri?). Mosse sagge di Piñera. In Ecuador si parla di petrolio. Alle stelle la produzione di foglia di coca in Perù. UNASUR: Nestor ci prende gusto. Gioco di scacchi elettorale, tra PRI e PAN-PRD. Finalmente: FMI, più ottimista di CEPAL e BM, prevede la crescita dell'America latina al 4,8%. Cuba: liberi o ...deportati? Chi ricatta chi? Ha vinto Fariñas! Straordinario omaggio a Violeta Parra e Victor Jara.

LUGLIO - N° 13
Brasile: nei sondaggi Dilma rafforza il distacco su Serra. Argentina: Macri contro Macri (mentre gli agricoltori festeggiano: gli incendi dei raccolti di
grano russi direttamente proporzionali all’aumento della esportazione di grano della pampa). Santos-Uribe: prove di distacco; Santos-Chavez: prove di disgelo. Foro de São Paulo: Antonio Pedro de Siqueira Indio da Costa "scopre” i contatti tra PT e FARC ma dimentica che sono stati fatali …a queste ultime! In Venezuela Chiesa "troglodita e cavernicola”. Gorilletti: "Insulsa canaglia”. Cuba di fronte al suo futuro (il miracolo di Fidel). Piñera non accoglie l’indulto della Chiesa. Indici ecoomici latinoamericani in costante miglioramento, trainati dal Brasile. In Messico tensione tra AMLO ed Ebrard. In galera l’Amauta di Evo, passato disinvoltamente dal masticare hoja de coca allla produzione di cocaina. Doni: Santos regala computer a Correa.

AGOSTO - N° 14

Lula inaugura il decennio dell’America latina, mentre Dilma miete consensi. Il Sindaco di Buenos Aires scontenta tutti, e la Presidenta dichiara la guerra del papel (prensa). Palacio Carandolet punta al petrolio. Perù, in agosto il Pil quasi al 12%. Gli sfollati e le terre al centro della Agenda Santos. Operazione demolizione, al centro dell’Agenda di un preoccupato Chavez. Cile: Sebastian Piñera, 56%, Laurence Golborne, 78%.
Miracoli: Fidel, "mi sento resuscitato”.

SETTEMBRE - N° 15
Tentato golpe (senza forestali) in Ecuador, il Segretario Generale dell’UNASUR reinsedia Correa. Un grande paese: Dilma, candidata di Lula, al 47%; il socialdemocratico Serra, al 33; l’ambientalista (ex PT e Ministra di Lula), Marina, al 20. E, con il voto elettronico, i risultati in poche ore. Ojos y oídos de la revolucion: ma sono i soliti CDR. Argentina-Cile: tensioni per il FPMR. Lima, dopo frijolito, Susana Villaràn: una bella sinistra. Venezuela: in Parlamento torna l’opposizione. Arrestati Tuto Quiroga, e altri. Macarena, bombardato il Mono Jojoy. Messico, lunghi coltelli, di nuovo, nel PRD. Guerra alle maras a El Salvador. Lugo, sano come un pesce. Primo sciopero, in Uruguay, contro Pepe: che governa.

OTTOBRE - N° 16
Dilma Presidente, risultati da studiare. L’eredità di Nestor, rebus in Argentina (e all’UNASUR). L’ambiguità delle parole: il razzismo della Ley antiracismo. La maledizione delle miniere: dopo Copiapó Los Reyes. Santos scarrozzato da un autista d’eccezione, sotto lo sguardo distratto di
Simon Bolivar (ma Uribe vorrebbe rientrare dalla finestra). Cuba, elogio della lentezza: dopo 14 anni …il Congresso di UN partito! Patate bollenti per Trini. Funes distante dal Frente. Dopo Rios Montt, Zury. Martoriata Haiti. 350 ammazzati a ottobre, è Chihuahua. Panama si dimette dal Centroamerica. Susana, Sindaco a Lima: omaggio a Frijolito e congratulazioni da Nobel. In Uruguay militari smemorati. Chavez e la scocciatura di un Parlamento non più docile. Adios Ananias, Mandela paraguayano. Benvenuto CEIAL.

NOVEMBRE - N° 17
Nasce il governo Dilma (zeppo di Ministri "italiani”): il primo gennaio la posse. I superpoteri di Cristina e il dramma di Villa Soldati. Arrestato a Rio (dove viveva sotto falso nome), argentino torturatore di "desaparecidos” italiani alla famigerata Automotores Orletti: verrà estradato? …oppure
anche questa volta Tarso… UNASUR: non sarà un ex Presidente. Cile, tragico rogo. Santos, cento giorni da leone (e l’ex Jefa del DAS accolta da Martinelli). Garcia Linera gioca a fare il Presidente (c’è lo zampino del cattivo maestro?). Cuba si prepara alla baronessa Haston. Mauricio Funes al 79%. Fuerza Social fa scuola in Perù. Haiti: secondo turno tra colera e disperazione. Chavez a passo di corsa: approvare tutto prima del Parlamento. Rinascono los aztecas …ma sono narcos. Wikileaks alza il tappeto della "diplomazia” USA in America latina, di alcune "diplomazie”
latinoamericane a casa loro, e – soprattutto – di quella spagnola in "Iberoamérica” (ancora patate bollenti…).

DICEMBRE - N° 18
Videla condannato all’ergastolo: Lita Boitano - Presidente dei familiari dei desaparecidos italiani in Argentina- riferisce che, nel corso dell’udienza, l’ex dittatore argentino ha accusato i Kirchner di essere "comunisti gramsciani” (…povero Gramsci!). Tarso ha compiuto la sua opera: tutti possono ammirarne le conseguenze (comprimario il patron del Milan). Adesso saggezza e buon senso: per guardare avanti e aiutare Dilma. Il vecchio Presidente potrebbe ricordarle che ad ottobre a Roma… Zelaya minaccia il rientro nel 2011. Magallanes: scontri alla fine del mondo. In Colombia le FARC figliano. Sesto Congresso del partito unico: il precipizio di Raul. 2011: eccellente anno per visitare Quito. Prove di elezioni in Messico, e a quelle danieliste "vietato osservare”. Grande crescita in Perù e cartiere amichevoli in Uruguay. Nei ranchitos le chiamano leyes ma, in realtà, sono decreti, seppur… organicos: chissà se anche democraticamente biodegradabili…? In questo Almanacco: le carte di Wikileaks pubblicate da El País.

ANNO 2009

GIUGNO - N° 0
Honduras, il primo golpe senza gli Stati Uniti. In America latina viene al pettine il nodo della "irresistibile tentazione": la rielezione indefinita. Iniziò Menem, e accomuna destra e sinistra. Ma Lula non cambierà la Costituzione brasiliana: il rispetto delle regole ne ha fatto un leader mondiale. E al Vertice delle Americhe tira aria nuova, Obama "scopre" l’America latina e le sue vene aperte…

LUGLIO - N° 1
Ahorro o muerte: le diverse risposte latinoamericane alla crisi economica internazionale. E se il golpe in Honduras regalasse una America latina che archivia definitivamente tutti i golpe? Itaipù: la vincente strategia di Lula. Sistema-Italia, è importante partecipare… ma anche vincere: ora facciamoci onore sul Canale. Moratinos a Caracas: superato il "porqué no te callas” si firmano grandi accordi.

AGOSTO - N° 2
Marina Silva scuote il PT, ma il "PL” (Partito di Lula) ha già deciso. Per adesso. Il Brasile, in attesa di Sarkozy, si prepara ad entrare nel club più esclusivo dei petrolieri. Il paese di Uribe veleggia verso la rielezione: un Honduras a parti invertite? Consiglio di Difesa dell’UNASUR alla prova dei militari USA in Colombia. In Cile arrestati 129 ex agenti della DINA pinochettista. Mostra del Cinema di Venezia: l’ospite inatteso. Parola chiave: diablada.

SETTEMBRE - N° 3
Consiglio di Difesa dell’UNASUR: motore di integrazione. Honduras: Micheletti sulla via della dictablanda, il Brasile potenza regionale sconfina in Centroamerica, la CIA organizza viaggi di rientro di Presidenti deposti. L’FMI si corregge sull’America latina, la quale, nella post-crisi mondiale, viaggia a due velocità. Isla Margarita: niente frecce per il Raìs. Fervono le compravendite di armamenti e Sarkozy definisce "storico” l’accordo con il Brasile. Dopo la Russia, Chavez (e Ortega) riconoscono le separatiste Abkazia ed Ossezia del sud: da Medvedev uno spasiba che vale 2,2 miliardi di dollari (ma al solo Chavez). L’esercito russo sbarca a Cuba. Nasce, alla grande ma con pochi soldi, il Banco del Sur: BID e CAF non paiono preoccupate. Viva Rio!

OTTOBRE - N° 4
Tre paesi al voto, anzi quattro. Uruguay: nuova prova per Pepe Mujica. Bolivia: "Viva la coca, abbasso gli yanquis!”. Cile: un giovane guastafeste. Honduras: ore di tensione. Lugo in difficoltà (ma non per i figli). Intanto in Brasile ...mentre Serra e Dilma si studiano, Lula vara la tassa anti-speculazione. Frontiere, si raffredda la colombo-ecuadoriana, si surriscalda la venezuelo-colombiana: i nuovi aerei brasiliani vigileranno. Salvatore Mancuso, un calabrese anti-Uribe. Nuovo Segretario dei Giovani Comunisti cubani: Ludmila. Condannato Ulises Ruiz a Oaxaca. "Tango bond”: meglio il 25% di Boudou (oggi) o il 100% di Stock (domani)? Premio "Salvador Allende” a Bettino Craxi, a Trieste.

NOVEMBRE/DICEMBRE - N° 5/6
Lula, il Cristo Redentore decolla dal Corcovado e lancia in orbita il Brasile. In Cile, comunque vada, è finita la transizione. Super-Evo non pensa alla rielezione (ha tempo fino al 2015), ma si occupa di litio, con Ahmadinejad. Honduras balla con Lobo (e, a Milano, Martinelli si produce in uno spot pro-Gorilletti). Una tranquilla giornata elettorale: bell’esempio dall’Uruguay. Calderon cambia marcia e agita il panorama politico messicano (quello economico è deprimente). Omaggio a Oscar Arnulfo Romero: Mauricio Funes riconosce le responsabilità dello Stato nell’assassinio dell’Arcivescovo di SanSalvador. È la prima volta. Sempre nel "pollicino d’America” il Presidente commemora il ventesimo anniversario della strage dei padri gesuiti Ignacio Ellacuria, Segundo Montes, Ignacio Martin-Baro, Amando Lopez, Juan Ramon Moreno e JoaquinLopez. Nei sondaggi Chavez, Uribe e Ortega calano: gli ultimi due vogliono la rielezione. Il primo l’ha già ottenuta. Banane: una buona notizia da Ginevra.

SPECIALE 2009
IV CONFERENZA ITALIA-AMERICA LATINA E CARAIBI - L’INTEGRAZIONE LATINOAMERICANA - MILANO, 2 E 3 DICEMBRE 2009

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